L’infortunio in itinere è quella tipologia di incidente che possono subire i lavoratori durante il tragitto casa-lavoro. Sebbene la definizione sia piuttosto semplice, molte volte sorgono diverse domande. Le più frequenti chiedono:
L’infortunio in itinere è considerato tale anche se avviene su un mezzo privato?
Quali sono i casi di infortunio in itinere che consentono di ottenere un risarcimento?
Se ho compiuto una deviazione rispetto al tragitto diretto casa-lavoro e ho subìto un incidente, è ugualmente considerabile un infortunio in itinere?
Il team di EffettoRisarcimento.it a ha cercato di fare luce sulle perplessità più comuni circa l’infortunio in itinere, riassumendone cinque punti chiave.
1. I tre casi di infortunio in itinere
Secondo quanto dichiarato dall’INAIL,
“L’infortunio in itinere consiste nell’infortunio occorso al lavoratore durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, oppure durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro. Qualora non sia presente un servizio di mensa aziendale, l’evento può ricomprendere anche il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti.”
In poche parole, avviene quando il soggetto subisce un danno durante tragitto casa-lavoro, mentre si sta muovendo verso il luogo di consumazione del pasto nella pausa lavorativa, ed anche se si sta trasferendo in un secondo luogo di lavoro, ad esempio se un capocantiere che si sposta in due cantieri differenti.
2. Cosa cambia se l’incidente avviene con un mezzo privato?
Il lavoratore che subisce un incidente in itinere ha diritto ad un risarcimento danni da parte dell’INAIL. Ma cosa cambia se l’infortunio è avvenuto su un mezzo privato?
Innanzitutto va detto che l’utilizzo del mezzo privato (auto, bici, scooter, ecc.) deve essere approvato dal datore di lavoro. Pertanto, vi verrà dato un’indennizzo soltanto se lo stavate usando per una reale necessità. Quali sono i casi?
Potete usare un mezzo privato se non ci sono mezzi pubblici che vi permettano di arrivare nel luogo di lavoro, se i mezzi pubblici sono presenti ma non vi consentono di essere puntuali, per motivi di orario, vostri o delle tratte percorse, e se il vostro datore di lavoro ve lo ha concesso per esigenze lavorative.
3. Quale è il percorso casa-lavoro che vi permette di ricevere in risarcimento danni?
Il percorso che il lavoratore deve compiere per recarsi sul luogo di lavoro deve essere il più breve e diretto possibile. Che cosa significa?
Semplicemente, non dovete fare delle deviazioni personali, ad esempio se vi fermate per un acquisto in un negozio o a casa di un amico, non avete diritto all’ indennizzo da parte dell’INAIL.
Se invece, siete costretti a deviare percorso a causa dei lavori in corso lungo, se siete stati interrotti da un guasto meccanico, o se abbiate dovuto rispettare un obbligo penalmente perseguibile (ad es. prestare soccorso a vittime di incidenti per non incorrere nel reato di omissione di soccorso), verrete comunque tutelati.
4. Quali sono i presupposti dell’infortunio in itinere?
Secondo quanto dichiarato da una Sentenza delle Sezioni Unite non tutti gli infortuni in itinere possono essere risarciti.
Come abbiamo detto, si può avere un indennizzo soltanto se l’incidente sia avvenuto durante percorso collegati al lavoro e se non siano state fatte deviazioni personali che abbiamo aumentato la distanza del tragitto. Inoltre, non potrete essere risarciti se l’infortunio avrà un legame marginale con il lavoro, ovvero se è accaduto in una coincidenza di orario e luogo.
5. Quali sono gli infortuni in itinere esclusi?
Ci sono alcune tipologie di infortuni in itinere che non possono essere risarciti. Ad esempio, se non vi è stata prescritta l’abilitazione alla guida, se avete abusato di alcolici e psicofarmaci, se venite trovati in possesso, per usi non terapeutici di stupefacenti e allucinogeni, e se il conducente ha violato il codice della strada.